Secoli XV-XVII

Al Beato Angelico, a Roma, C. ha dedicato un complesso studio, consistente in un saggio su Il pontificato di Niccolò V, in un secondo saggio su Beato Angelico in Vaticano. I cicli di affreschi e in un terzo su Gli affreschi del Beato Angelico nella Cappella Niccolina, tutti pubblicati in F. Buranelli (a cura di), Il Beato Angelico e la Cappella Niccolina. Storia e restauro, Musei Vaticani-Istituto Geografico De Agostini, Roma 2001, alle pp. 3-13 con ill.ni nel testo, 41-44 e 45-62.
A Piero della Francesca C. ha dedicato numerosi studi, raccolti nell’imponente volume Piero della Francesca (RCS Libri, Milano 1998, pp. 247 con numerose ill.ni nel testo e fuori testo), ricco di novità soprattutto iconologiche relative alle principali opere dell’artista.
Un contributo basilare è inoltre quello sulla Cappella Sistina (in vari scritti a partire dal 1980, il più completo dei quali è La Cappella Sistina e la sua decorazione da Perugino a Michelangelo, Lithos Editrice, Roma 1997, pp. 128, senza ill.ni), che ha chiarito i rapporti tra le varie scene in base agli scritti di S. Agostino e di altri Padri della Chiesa, rapporti che legano con significati inediti le due serie di affreschi quattrocenteschi tra loro affrontati. L’analisi è estesa alla volta michelangiolesca in rapporto agli stessi affreschi quattrocenteschi. Questo lungo saggio sarà ripubblicato in un volume di prossima uscita dal titolo L’occhio profondo del Rinascimento (Voll. I e II),  che raccoglierà cinquantasei studi di C., già separatamente pubblicati, su vari aspetti del Rinascimento che per ragioni di brevità non è qui possibile illustrare, anche se si tratta di contributi inediti e tutti densi di novità.(9)
Tra il 1980 e il 1988 C. promuove e coordina una serie di mostre sul “Quattrocento a Roma e nel Lazio”: a Roma in S. Maria del Popolo (Umanesimo e primo Rinascimento in S. Maria del Popolo, 1981), a Viterbo (Il Quattrocento a Viterbo, 1983), a Rieti (Aspetti dell’arte del Quattrocento a Rieti, 1981), a Ostia Antica (Il Borgo di Ostia da Sisto IV a Giulio II, 1980), a Bracciano (Bracciano e gli Orsini. Tramonto di un progetto feudale, 1981), a Fondi (Fondi e la Signoria dei Caetani, 1981). Sono mostre tutte corredate da cataloghi con introduzioni di C. pubblicati da De Luca Editore, fino alla grande mostra Da Pisanello alla nascita dei Musei Capitolini: l’antico a Roma alla vigilia del Rinascimento, Roma, Musei Capitolini, maggio-luglio 1988, Mondadori-De Luca edizioni d’arte, Comitato Scientifico presieduto da C. e Premessa dello stesso, pp.11-14.
Uno dei contributi più rilevanti di C. all’arte e alla cultura del Rinascimento è l’attribuzione a Francesco Colonna, signore di Palestrina (l’antica Preneste), della Hypnerotomachia Poliphili (1499), il più bel libro illustrato del Rinascimento, attribuito in precedenza ad un frate veneziano dello stesso nome. Non è questa l’unica “estensione” delle indagini calvesiane al campo della letteratura quando questa è contigua all’arte. Si ricordano i nutriti saggi su Giulio Camillo, il cui “teatro” viene interpretato come ricerca di platonica e neoplatonica memoria delle origini, piuttosto che come testo di arte mnemonica, e su Rabelais come appassionato della Hypnerotomachia e interessato all’alchimia (10), nonché il breve libro Storia della seduzione (Sellerio editore Palermo 1999, pp. 95).
A Francesco Colonna romano Calvesi dedica un primo saggio nel 1965 (Identificato l’autore del Polifilo, in “L’Europa letteraria”, n.75, giugno 1965, pp. 9-20) seguito dal libro Il sogno di Polifilo prenestino (Roma 1980, II ed. 1982) e quindi da un secondo volume (La ‘pugna d’amore in sogno’ di Francesco Colonna romano, Roma 1996). Benché inizialmente avversata per la sua radicale novità (la vicenda ha ispirato il recente romanzo americano, di largo successo, Il Codice del Quattro), la nuova attribuzione è stata pienamente accolta fin dall’inizio da Salvatore Battaglia e in seguito da un alto numero di illustri studiosi. (11) Si veda in ultimo il lungo saggio di C. Francesco Colonna verso la tradizione fiorentina (e una troppo maldestra traduzione), in “Storia dell’Arte”, n. 109, settembre-dicembre 2004, pp. 5-92, che denuncia i numerosi errori, di cui non pochi plateali, e le incongruenze dell’ “edizione critica” del Polifilo curata da M. Ariani e M. Gabriele nel 1999; nonché il libro di S. Colonna La fortuna della Hypnerotomachia (Roma 2010) e dello stesso autore Hypnerotomachia Poliphili e Roma, Gangemi Ed., Roma (in corso di stampa).
Gli scritti di C., oltre a restituire l’opera al suo vero autore, ne interpretano con vasta dottrina e con acume, la visione e i significati, fondamentali per la comprensione della cultura antiquariale romana alla fine del Quattrocento e per gli sviluppi dell’iconologia cinquecentesca.
Nel 1960 C. pubblica Gli affreschi dell’Oratorio di Santa Cecilia in Bologna, Cassa di Riparmio di Bologna, Bologna, pp. 22 + 32 tavole di Francesco Francia, Lorenzo Costa e Amico Aspertini.
Delle ricerche su Dürer si è già parlato supra, nel paragrafo Iconologia, psicoanalisi, arte e alchimia.
A Giorgione C. ha dedicato un lungo studio (La ‘morte di bacio’. Saggio sul’ermetismo di Giorgione, in “Storia dell’Arte”, n. 7/8, luglio-dicembre 1970, pp. 179-233) che presenta nuove interpretazioni iconologiche delle opere dell’artista e prospetta la tesi della sua vicinanza agli ambienti ebraici; tesi che trova ora adesioni significative nella letteratura sul pittore e concorre a spiegare in modo determinante la sua figura e i temi della sua pittura. (12)
Un altro capitolo fondamentale della bibliografia calvesiana sono gli studi su Caravaggio, dal saggio Caravaggio o la ricerca della salvazione in “Storia dell’Arte”, n. 9/10, genn. –giugno 1971 al libro Le realtà di Caravaggio (Einaudi Editore, Torino 1990, pp.442 + 245 ill.ni, seconda edizione in corso di stampa) e a numerosi altri interventi (13). Sul Caravaggio C. ha tenuto nel 2003 alcune lezioni a Parigi, nel Collège de France, su invito di M. Fumaroli. Tra il 2009 e il 2011 ha presieduto il Comitato per le Celebrazioni del IV Centenario della morte dell’artista, promuovendo importanti mostre e manifestazioni.
Le tesi di C., che hanno dissolto l’immagine convenzionale del “pittore maledetto” mettendo in luce l’adesione del Merisi agli ideali pauperistici dei Borromeo e degli Oratoriani, e indagando con novità di interpretazione i significati simbolici delle opere, hanno portato contributi anche sul piano della biografia del pittore. I documenti sucessivamente emersi hanno confermato sia il forte legame della Marchesa di Caravaggio al Merisi, sia la protezione verso di lui esercitata dai Colonna, sia la data e il luogo di nascita, che C. aveva fissato a Milano, il 29 settembre (festa di san Michele Arcangelo) del 1571. Il ritrovamento dell’atto di battesimo ha dimostrato che la ricostruzione (messa in dubbio soprattuto per quanto riguarda la nascita a Milano e non a Caravaggio) era esatta.
Delle ricerche sull’architettura barocca a Lecce e in Terra d’Otranto si è detto supra, nel paragrafo Premi.
Altri scritti di C. sull’arte dei secoli XV-XVII sono altrettanto numerosi. (14)

 

Note
9) Ne ricordiamo solo alcuni tra i principali: sul Trionfo della Morte di Palermo, sulle Tavole Barberini, sulla Città ideale di Baltimora, sulla Pietà in san Pietro di Michelangelo, sulla Natività mistica di Botticelli, sulla Primavera e sulla Nascita di Venere del Botticelli, su Filippino Lippi, su varie opere di Giorgione, sulll’Amor sacro e profano e su Venere che benda Amore di Tiziano, sulla Camera di San Paolo del Correggio, sulla Trasfigurazione di Raffaello, sulla Sacra Allegoria del Bellini, su Pirro Ligorio, su Lorenzo Lotto, sulla Leda di Leonardo, su Baldung Grien, su Arcimboldi, su Lelio Orsi, su Dosso Dossi, su Cosmè Tura, Le Antiquarie Prospettiche, Pinturicchio, Piero di Cosimo, Giulio Romano e altri argomenti.
10) Il teatro sapienziale di Giulio Camillo, in “Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei”, vol. IX, fasc. 4, 1998, pp. 579-600); (La vera e la falsa alchimia nel Cinquiesme Livre, in Études rabelaisiennes tome XI. Actes du colloque international 16-19 octobre 1998, Genève 2001, pp. 485-499).
11) S. Battaglia, La letteratura italiana, I, Medioevo e Umanesimo, Firenze 1971, pp. 428-436: «Per le testimonianze interne e strutturali non par dubbio che la gestazione del romanzo debba risalire all’ambiente umanistico di Roma e ai forti interessi archeologici dei Colonna di Palestrina. […] I monumenti antiquari descritti si trovano a Preneste […] sarebbe difficile indicare un’altra opera di così specifica collocazione topografica e intellettuale come il romanzo di Francesco Colonna»); i successivi interventi sono elencati in La Pugna d’amore in sogno..., cit. pp. 339-341 (da Phillis Pray Bober a A.M. Adorisio, Francesco Barberi, Franco Borsi, Stefano Borsi, Stefano Colonna, Flaminia Cosmelli, Silvia Danesi Squarzina, Paolo Fancelli, Marco Gallo, Gerhard Goebel, Emanuela Kretzulesco Quaranta, Mario Manieri-Elia, Armando Petrucci, Giovanni Ponte, A.C. Quintavalle), nonchè , in Roma nella svolta tra Quattro e Cinquecento, Atti del Convegno Internazionale di Studi, De Luca Editore, Roma 2004, pp.455-601), ancora da Phyllis Pray Bober («see most recently his [di C.] summation of all the evidence gathered over the years since his first article appeared in 1965»), Veronica Briganti, Stefano Del Lungo, Sylvie G. Davidson («This theory [di C.i ] is corrobrated by documentary evidence»), Angela Cianfarini, Corrado Bologna, oltre che in una recente tavola rotonda presso l’Accademia dei Lincei da Roberto Ciardi, Carlo Ossola e Andreina Griseri.
12) Su Giorgione si vedano ancora: Il tema della Sapienza nei ‘Tre Filosofi’, in Atti del Convegno Internazionale su Giorgione, Castelfranco Veneto maggio 1978, pp. 83-90; e i più recenti saggi destinati al già citato volume L’occhio profondo del Rinascimento.
13) Tra cui: Caravaggio, in “Epoca”, 4 maggio 1958; Merisi Michelangelo, voce dell’Enciclopedia “Le Muse”, 1966, pp. 408-414; Caravaggio o la ricerca della salvazione, “Storia dell’Arte”, n. 9/7, 1971, pp.93-142; Caravaggio a Roma (regia di C. Bavagnoli), documentario TV, serie “Archivio dell’Arte”, 1986; Caravaggio, Quaderni di “Art e Dossier”, Firenze 1986, pp. 66 con ill.ni nel testo; Uno ‘sbozzo’ del Caravaggio e la ‘Deposizione’ di S. Maria in Vallicella, alle pp. 148-157 di “Studi in onore di Mina Gregori”, Silvana Editoriale, Milano, 1994; Riflessioni sul Caravaggio, in D. Bernini (a cura di), Caravaggio. Nuove riflessioni, Palombi editori, Roma 1989, pp. 7-12; Considerazioni sulla nascita, la famiglia, la formazione del Caravaggio, in Caravaggio. La luce nella pittura, cat. di mostra, Electa Editrice, Milano, pp. 18-44; Sobre algunas pinturas de Caravaggio, in Caravaggio, cat. di mostra tenutasi al Prado di Madrid, Electa Editrice, 1999, pp. 10-17; Letture iconologiche del Caravaggio, in Novità sul Caravaggio, Amilcare Pizzi Stampatore, 1975, pp. 75-102; Fautori e avversari del Caravaggio, in “Caravaggio nel IV centenario della cappella Contarelli”, Atti del Convegno Internazionale di Studi a cura di M. C. e C. Volpi, Cam Editrice, Roma  2001, pp.13-22; “Tanto contenta di mirar sua figlia”, in A. Coliva (a cura di) La Madonna dei Parafrenieri di Caravaggio, Marsilio Editore, Roma, 1998, pp. 33-50; Nascita e morte del Caravaggio, in M. C. (a cura di), L’ultimo Caravaggio e la cultura artistica a Napoli in Sicilia e a Malta, Ediprint, Siracusa, 1987; L’eredità del Caravaggio: fedeli e “devianti”, in Da Caravaggio ai Caravaggeschi, a cura di M.C. e A. Zuccari, Cam Editrice, Roma 2009, pp. 13-18; Il sacro e il “sonoro” nei dipinti giovanili di Caravaggio, Ibidem, pp. 123-134; Caravaggio: l’arte eccelsa di un pittore calunniato, in cat. della mostra A. Coliva, Michael Peppiatt (a cura di), Caravaggio e Bacon, cat. della mostra, Galleria Borghese, Roma, ottobre 2009- gennaio 2010, Motta Ed., Milano 2009; Tra vastità di orizzonti e puntuali prospettive. Il collezionismo di Scipione Borghese dal Caravaggio a Guido Reni e al Bernini, in A. Coliva (a cura di), Galleria Borghese, Progetti Museali Editore, Roma 1994, pp. 272-299 con ill.ni nel testo; Prospero Orsi, ‘turcimanno’ del Caravaggio, in “Storia dell’Arte”, n. 85, 1995, pp.355-358; e altri scritti; Consuntivo di un centenario, in Caravaggio a Roma. Una vita dal vero, Roma 2011, pp. 11-13.
14) Note ai Carracci, in “Commentari”, anno VII, n. 4, dic. 1956, pp. 263-276; In margine a un’iconografia del Bernini: L’elefante ‘obeliscoforo’ da Francesco a Pompeo Colonna, in “Storia dell’Arte”, n. 66, 1989, pp.101-105; La mostra di Guido Reni, in “Commentari” anno V, n. 4, 1954, pp.337-350; Influenze napoletane e siciliane sull’architettura barocca del Salento, in Atti del IX Congresso di Storia dell’Architettura, Bari 1955, Roma 1959, pp.177-187; Il significato della Sagrestia Nuova di Michelangelo, in Momenti del marmo. Scritti per i duecento anni dell’Accademia di Carrara, Bulzoni editore, pp.81-98 + 43 ill.ni; I tesori del Vaticano, Editore Skira, Ginevra, 1962 pp. 208, tradotto in lingua inglese (Treasures of the Vatican, created by Albert Skira for Horizon Magazine, 1962) e francese; ripubblicato dal Gruppo Editoriale Fabbri, Milano nel 1980 con il titolo Le Arti in Vaticano, pp. 223; Arte a Roma. Pittura, scultura, architettura nella storia dei Giubilei, Roma 1999 pp. 239, a cura di M. C. (di C. sono: Introduzione, pp. 6-8, Il Giubileo di Clemente VIII, pp. 114-132).