Ritrovamenti di opere d’arte

Come funzionario della Soprintendenza bolognese e Direttore della Pinacoteca Nazionale di Ferrara, nel 1958 C. individua nel demolendo Oratorio della Concezione in Ferrara, un ciclo di affreschi ricoperto dallo scialbo e ne dirige il recupero e il restauro, rinvenendo in uno degli affreschi la firma del fino allora mal noto Baldassarre d’Este.(6) Come si legge nel Dizionario biografico dei Soprintendenti Storici dell’Arte pubblicato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Bononia University Press, Bologna 2007, p. 132), che descrive quasi interamente la carriera di C., questi «presso l’Ufficio Esportazioni di Bologna ferma un dipinto di El Greco, presentato come anonimo, poi acquistato dallo Stato», per la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Altre importanti scoperte fatte da C. saranno: il doppio rovescio del Piranesi con la Caduta di Fetonte (vedi oltre) e gli affreschi di Galileo Chini nella sala d’ingresso del Padiglione Italia ai Giardini della Biennale di Venezia, da lui ritrovati sotto una struttura in carton gesso di Gio Ponti e pubblicati nel catalogo della XLII Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia (quando C. è il curatore del settore Arti Visive), Milano, Edizioni Electa, 1986, pp.17-30.
Numerosissime le opere inedite pubblicate da C., particolarmente quelle di Umberto Boccioni.

 

Note
6) Le opere sono pubblicate in M. C., Nuovi affreschi ferraresi dell’Oratorio della Concezione, I, in “Bollettino d’arte”, aprile-giugno, n. 2 del 1958, pp. 141-156; II, in “Bollettino d’arte”, ottobre-dicembre, n. 4 del 1958, pp. 306-325.