Formazione

Maurizio Calvesi nasce a Roma il 18 settembre 1927 da Arnaldo Calvesi, figlio dell’Ing. Arch. Alessandro di Passo Corese (Cures, dove Tacito ricorda gli antichi Calvisi) e da Gabriella Fraschetti Tazzoli, figlia di Ida Tazzoli, pronipote di don Enrico Tazzoli.
Ha sposato Augusta Monferini (figlia del noto professore di filosofia Enzo Monferini) che, come funzionaria delle Belle Arti ha diretto la Galleria Spada in Roma ed è stata successivamente soprintendente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna: attualmente è caporedattore della rivista “Storia dell’Arte” e titolare della Casa Editrice Cam.
C. è padre di due figlie avute da un precedente matrimonio, Gabriella e Flavia; quest’ultima lo ha reso bisnonno. Suo omonimo e lontano parente è l’assai più giovane e illustre direttore della fotografia in campo cinematografico.
Frequenta fin dall’infanzia lo studio romano di Giacomo Balla, collocato al piano superiore della sua abitazione in via Oslavia 39 b, Roma; Balla, nel 1934, interviene nel ritratto a pastello che  la figlia Elica esegue di C. all’età di sette anni.

Tropea, Maurizio Calvesi sul terrazzo con Gatto Buono, 1991

Nel 1941, sollecitato dai colloqui con Balla, prende contatto con F. T. Marinetti, entrando a far parte del gruppo “Aeropoeti Sant’Elia”. Sue poesie adolescenziali, “futuriste”, in numero di sei, firmate insieme a Sergio Piccioni, si trovano presso l’Università di Yale nel Centro di Documentazione Futurista. (C. solo recentemente tornerà alla poesia: con Tot epigrammi di nero, 2011, Brescia, ed. L’Obliquo). F. T. Marinetti gli dedica diverse pubblicazioni. Inizia di qui il suo interesse per il Futurismo, interesse che sarà  soltanto di storico e critico del movimento. Nel 1949 si laurea con lode in Lettere e Filosofia nell’Università “La Sapienza” di Roma, con una tesi su “Simone Peterzano” assegnatagli da Lionello Venturi, intraprendendo così i suoi primi studi sul Caravaggio. (1)
Frequenta G. C. Argan, suo secondo maestro. A Bologna, dove collabora con Cesare Gnudi (vedi oltre), stringe amicizia con Francesco Arcangeli. Approfondisce lo studio delle opere di Eugenio Garin e sarà poi con lui in rapporti epistolari (2). Garin dedica a C. due recensioni di suoi libri. (3)
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Note

1) Dalla Tesi di Laurea, discussa con Lionello Venturi, sarà tratto il saggio su Simone Peterzano maestro del Caravaggio, in “Bollettino d’Arte”, I, 1954, pp. 114-133. Precedentemente aveva avuto come insegnante di Storia dell’Arte, al Liceo Mamiani di Roma, Luigi Grassi.
2) Come, in seguito, anche con Erwin Panofsky, Edgar Wind, Roberto Longhi, Margherita Yourcenar quale studiosa del Piranesi e molti altri storici dell’arte, letterati e artisti, da Aldo Palazzeschi fino ad Alberto Burri, Gio Ponti, Robert Rauschenberg, Mario Schifano. C. abita tuttora nel palazzo di via dei Pettinari 84 a Roma, dove subentrò a Schifano nel dicembre del 1963, dopo aver accompagnato a Napoli l’amico pittore che si imbarcava per New York.
3) La prima in “Paese Sera” del 25 giugno 1981 (Il sogno di Polifilo, recensione del libro di C. Il sogno di Polifilo prenestino, Roma 1980, riprodotta in C. La pugna d’amore in sogno di Francesco Colonna romano, Lithos editrice, Roma 1996); la seconda nuovamente su “Paese Sera”, ma non rintracciata al momento